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Avete mai fatto caso da dove vengono le vostre scarpe da corsa?


Noi vi vorremmo parlare di una scarpa che nasce in Kenya, la terra famosa per avere i migliori runners del mondo, oltre che per la sua fantastica natura e le meravigliose spiagge. Ma ancora prima vi vorremmo parlare del progetto Enda (che significa Vai! in Swahili), una bella storia di riscatto e di coraggio, perché fino a poco tempo fa nella terra che da sempre “sforna” i migliori maratoneti del mondo per assurdo non esisteva nessuna economia basata sulla corsa.



Il progetto, coraggioso e ambizioso, nasce nel 2016 grazie alla donna avvocato keniota Navalayo Osembo, oggi CEO di Enda e al manager americano Wilson Kennedy, che lanciano su Kickstarter una campagna di crowdfunding. La campagna funziona anche grazie all’adesione di due tra le più affermate star di colore Hollywoodiane - Lupita Nyong’o (premio Oscar per “12 anni schiavo”) e Winston Duke (il cattivo di “Black Panther”).

Una ventina di mesi, il progetto decolla e si basa su due principi fondamentali:

  1. La nuova scarpa è interamente “Made in Kenya” con i migliori materiali, indispensabili ad ottenere un prodotto di assoluta qualità.

  2. Pur soddisfacendo le necessità dei runners di tutto il mondo, deve conservare ciò che il running kenyano rappresenta, deve impersonare la sua indole!


La prima scarpa realizzata si chiama Iten, è veloce e performante ed è pensata per atleti ad alte prestazioni. Subito dopo arrivano le Lapatet (memorizzate questo nome 😉, in lingua Kalenjin significa correre) pensate per l’allenamento dei corridori con dei ritmi più “umani” e infine arrivano anche Koobi Fora ideate per il trail running.

La scarpa Enda traspira orgogliosamente di identità nazionale: il logo è la punta di una lancia che richiama la bandiera del paese, la parola “Harambee” stampata sull’intersuola significa “tutti insieme” che è il motto nazionale.


Il progetto prevede diverse sfide, tra cui in primis creare il lavoro in Kenya, paese con età media di 18 anni (!!!) e tasso di disoccupazione giovanile del 17%, nonché supportare la comunità locale. Uno degli obbiettivi di Enda infatti è donare il 2% dei suoi profitti a progetti di sostenibilità sociale in Kenya, così ogni acquirente potrà contribuire e creare un legame tra l’azienda, la comunità locale keniana e i runners di tutto il mondo.


Come vedete non vi stiamo parlando di un semplice paio di scarpe ma di un progetto basato sui concetti di sostenibilità e di solidarietà. Siamo di fronte all’unico marchio da running al mondo che ha ottenuto la certificazione internazionale “B Corp” per il suo elevato impatto sociale e la certificazione Climate Neutral, per aver prodotto le scarpe da corsa a impatto ambientale zero.


Insomma, correre bene per fare bene è da sempre il motto che ci piace!

Vi abbiamo incuriosito? Prossimamente vi parleremo per bene di una delle tre Enda che stiamo provando - Enda Lapatet, la scarpa diventata una fedele compagna delle nostre corse! Rimanete sintonizzati su questi canali!


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