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Cortina Dobbiaco amore e odio

Aggiornamento: 27 apr 2023

Ci è voluto qualche giorno per metabolizzare emozioni e stanchezza... Domenica pomeriggio non ero troppo in grado di intendere e volere, ma ora forse 2 pensieri riesco a metterli in fila.

È una gara molto famosa. Molti di voi l'avranno affrontata, magari più di una volta, qualcuno la vorrebbe preparare, qualcuno potrebbe avere un conto in sospeso...

Eh già! 30 km non si affrontano senza preparazione, in montagna sono pure peggio...

Più di una volta ho pensato "perché non ho fiato?" sarà l'altitudine? O tutta questa bellezza che mi lascia senza fiato? I panorami delle Dolomiti sono qualcosa di unico, non per niente sono patrimonio dell'umanità! E l'uomo di fronte a tanta maestosità e bellezza si sente piccolo e insignificante... E sinceramente anche un po' "in debito" verso questo meraviglioso patrimonio da salvaguardare.

Purtroppo anche in questo caso ho visto tanti runners gettare a terra lungo il percorso i bicchieri, le bottigliette e gli incarti dei gel... Ma perché??? Io non ero certo nel gruppo dei top, e questo comportamento non lo tollero neppure da loro! Figuriamoci tra noi amatori fanalini di coda!!


Come al solito sto divagando... Torniamo a noi.

È una giornata splendida, forse pure troppo perché il caldo si farà sentire prepotentemente nella seconda metà di percorso quando l'ombra scarseggia e il sole picchia forte. Quando sei lento ti ritrovi a correre al sole dopo le 11 e sogni il ristoro... Ma lo hai passato da poco e il prossimo è tra circa 5 km.

Ma a scaldare non è solo il sole! Incontrare amici che fino a quel momento sono solo virtuali, e invece sono lì in carne ed ossa! In particolare Roberto Di Sante ci ha salutate come fossimo amici di vecchia data. Una persona spontanea e di buon cuore, che ci ha salutato in partenza e non l'abbiamo più visto. Come i "secchioni" che dicono di non essere pronti e prendono 10!!

La prima parte del percorso è in salita. Una salita lunga circa 14 km. Che mentre ti alleni pensi "300 metri di dislivello spalmati su 14 km non te ne accorgi neanche". BALLE!!!

Li sentirete! Eccome! Specialmente se siete cittadini della pianeggiante pianura Padana!

Al terzo ristoro (sono dislocati circa ogni 5 km) siamo al passo Cimabanche: il punto più alto. Finalmente cominciamo a scendere!

Subito si scende rapidamente, è così piacevole! Riprendiamo pure a parlare! Ma poi la discesa si fa meno accentuata. Come quando ti lanci da uno scivolo ad acqua: prendi velocità e quando arrivi giù l'acqua ti frena. Il caldo è veramente intenso e amplifica la stanchezza, ma sulla destra compaiono le 3 cime di Lavaredo.

La foto di rito diventa l'occasione per una pausa. Ma ci siamo allenate per finire questa corsa e la finiremo!

Abbiamo corso col freddo dell'inverno, col caldo anomalo della primavera, al buio, con la nebbia, con la pioggia, con il sole, prima dell'alba, col ciclo, col sonno... Tutto questo per essere qui! Quindi, come ha detto Maryna, avanziamo come un virus: lentamente ma inesorabilmente.

La ciclabile a tratti costeggia la strada e qui, contro ogni previsione incrociamo Giorgio, il marito di Maryna, che sta andando in macchina verso il traguardo. Per noi allestisce un ristoro extra e ne approfitta anche qualche altro runner di passaggio!

Proprio nel momento di maggior bisogno! Come una manna dal cielo!

Ora, non ci resta che proseguire.

Un passo dopo l'altro, alternando tratti di corsa e camminata. Ormai siamo automi che avanzano per inerzia.

Non sento più caldo, sete, male... La mia unica missione è arrivare al dannato traguardo! E raggiungerlo in meno di 4 ore, ma quanto manca?

Io non ho mai fatto così tanti km... L'ultimo km passa vicino al paese e il percorso si anima di persone che incitano. Mi fanno sempre un po' commuovere e perdo il poco fiato che mi resta... Ma ormai è fatta... Pochi metri ancora e dall'altra parte del gonfiabile ci aspetta una medaglia pesante quanto l'impresa appena compiuta! E altrettanto bella!

La medaglia rappresenta la fatica della preparazione, la volontà e l'ostinazione di andare avanti. È il premio che ci ripaga di tutto e ci ricorda di quanto è bello correre. Ogni volta che la guarderemo ricorderemo i sorrisi, i compagni di viaggio, le imprecazioni... Ma da lì, dove sta appesa pare ci dica "Visto? Nonostante tutto ce l'hai fatta... Anche questa volta".





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